Fare rete, dare visibilità al nostro ruolo, crescere nella considerazione sociale sono imperativi della nostra categoria. Noi Commercialisti siamo storicamente poco inclini a stare assieme in modo ampio: con il coinvolgimento e la partecipazione di tutti, i benefici saranno tanti. Da soli non si va da nessuna parte.
Oggigiorno, svolgere l’attività di Dottore Commercialista, Ragioniere Commercialista e di Esperto Contabile è diventato assai difficile e complicato. Rispetto a venti, trenta anni fa, il mondo della libera professione è profondamente cambiato sia nel contenuto che nella forma: le norme cambiano di giorno in giorno, gli adempimenti sono cresciuti in maniera esponenziale e, non ultimo, vengono richieste competenze in ambiti per i quali la gran parte di noi non ha avuto una formazione specifica. Si pensi, per esempio, al fatto che le procedure informatiche presuppongono competenze specifiche che, se per certi versi sono sempre più intuitive, richiedono in ogni caso un percorso di apprendimento.
In questo panorama, fare rete può avere solo vantaggi. Fare rete significa confronto tra colleghi sulle diverse problematiche legate al mondo della professione, scambiarsi pareri e vedute sull’interpretazione delle norme, molte delle quali sono confuse e incomprensibili, intrattenere relazioni con la pubblica amministrazione al fine di avere benefici per tutta la categoria e non solo per pochi “intimi”, poter partecipare attivamente al cambiamento di questo Paese da protagonisti e non da semplici esecutori materiali di adempimenti burocratici.
Fare rete, tuttavia, non è facile. Ci vogliono volontà e capacità e non sempre sono entrambi presenti. Spesso c’è la volontà ma si sbaglia nei modi e nei tempi. Per questo serve un impegno ampio, anche in termini di umiltà, per riconoscere che solo se operiamo insieme possiamo arrivare ad ottenere risultati importanti per la categoria per evitare di essere sempre succubi delle decisioni prese dallo Stato centrale.