Un percorso professionale che formi i commercialisti del domani deve prevedere, in modo imprescindibile, l’attenzione ai processi decisionali dell’imprenditore; la valutazione delle variabili economiche e finanziarie attraverso l’analisi ed il controllo di gestione; la capacità di orientare le aziende rispetto a possibili fattori di crisi gestionale; l’attitudine a suggerire forme di finanza agevolata che sostengano l’impresa nei propri progetti di sviluppo e potenziamento.
La professione si aggiorna ed i professionisti si dovrebbero aggiornare con essa. È impensabile continuare a proporre vecchi schemi o procedure obsolete in un mondo che cambia molto rapidamente. La figura del dottore commercialista è totalmente da ripensare ed è da ripensare in chiave strategica e manageriale.
Il titolo professionale può e deve mantenere la sua valenza pubblica poiché è la certificazione di un percorso di abilitazione già compiuto piuttosto selettivo e impegnativo. Ciò che dovrebbe essere rivisto è l’insieme dei contenuti conoscitivi, i quali andrebbero riformati alla luce delle nuove sfide della realtà odierna.
In un contesto economico sempre più turbolento e nel quale la digitalizzazione, la capacità di innovazione e l’adattamento a situazioni complesse sono le variabili da padroneggiare, il dottore commercialista non può accontentarsi di possedere competenze sotto l’aspetto contabile e fiscale. È necessario un upgrade, un aggiornamento, un salto in avanti per accogliere una “visione” dei problemi che si fondi certamente sulla contabilità e sulle norme della legislazione fiscale ma che non si fermi e si areni su queste, comunque fondamentali, basi di partenza.
A riprova di questo fatto, si consideri il seguente paragone: nel mondo economico di matrice anglosassone la figura dell’accountant ha assunto nel tempo un ruolo sempre più orientato ad analizzare nel dettaglio l’aspetto finanziario delle imprese per favorirne la crescita in virtù del potenziale costituito dal loro insieme di risorse, letto e valutato secondo la sua intrinseca e sistemica capacità di generare e captare flussi di liquidità.
Sotto questo profilo, nel contesto italiano, il modo di intendere la nostra qualifica e, conseguentemente, il bagaglio di competenze a essa sotteso, rischia di essere rapidamente superato e di non restare al passo con quella sfida rilanciata dalla realtà di cui si è detto in precedenza.
A tutti coloro che volessero avviarsi alla professione deve essere data la possibilità di familiarizzare e di cimentarsi nei temi sopra elencati, fin dagli albori del proprio sentiero professionale.
Se questo complesso di fattori può concorrere a una vera maturità professionale finalmente innovativa e al passo con i tempi, la crescita dovrebbe avvenire anche attraverso la frequentazione di più studi professionali, specializzati in diverse materie, così da poter offrire una panoramica quanto più possibile completa sulle opportunità in gioco.